Transizione di genere: tempi, costi e iter per il cambio di sesso
Disforia di genere
22 Novembre 2020
Come Psicologa Psicoterapeuta sono specializzata nell’affiancamento e supporto durante il percorso di transizione per il cambio di sesso. La psicoterapia e l’ottenimento di una relazione con diagnosi di disforia di genere è però soltanto il primo passo del percorso di transizione, che prevede inevitabilmente il coinvolgimento di altri professionisti.
A tal proposito ho posto alcune domande all’Avvocato Gianluca Piemonte, specializzato nel procedimento di rettificazione del sesso, che si occupa da diversi anni di assistere persone che vogliono cambiare sesso e nome sui documenti.
Qual è l’iter per il cambio sessualità?
L’iter per il cambio sessualità è caratterizzato da 3 step necessari e uno eventuale.
Il primo step è il percorso psicologico (o psicoterapeutico o psichiatrico), finalizzato ad ottenere una relazione con diagnosi di disforia di genere. Generalmente, la quasi totalità delle persone che ho seguito io per l’iter legale si è quasi sempre affidata agli psicologici, anche perché forniscono un supporto psicologico molto utile per la transizione.
Il secondo step è il percorso endocrinologico, in cui ci si rivolge a un medico endocrinologo che prescrive una terapia ormonale femminilizzante, nelle transizioni MtF, o mascolinizzante, nei percorsi FtM.
Il terzo step, di cui mi occupo io come avvocato, è quello legale. Consiste nel presentare una domanda al tribunale per ottenere l’emissione di una sentenza che autorizzi alla rettificazione di attribuzione del sesso e al cambio del nome.
Il quarto step, infine, è eventuale. Consiste nella possibilità di eseguire operazioni chirurgiche per adeguare i caratteri fisici a quelli rettificati sui documenti. Da qualche anno, quindi, non è più necessario eseguire l’operazione chirurgica per il cambio sesso, dal momento che la componente psicologica ha prevalso sulla componente medicale.
Quanto costa l’iter legale per cambiare sesso?
Il costo dipende dal reddito personale dell’interessato. Non è quindi necessario sommare il proprio reddito con quello di altri familiari conviventi come accade per altri tipi di processo. Questo perché il processo per cambiare sesso riguarda un diritto personalissimo.
Dunque, se il reddito personale è inferiore a 11.493,82 le spese processuali e la parcella dell’avvocato saranno pagati dallo Stato, perché si potrà beneficiare del gratuito patrocinio.
Se, invece, il reddito personale è superiore a 11.493,82 l’iter legale ha un costo di circa 1.800 euro. Non è possibile dire una somma che possa valere per chiunque, perché bisogna fare dei preventivi per i casi specifici. Tutto dipende dal caso specifico e dal tribunale competente che, essendo una materia particolare, richiede delle tasse processuali in modo differente da una città all’altra.
Quanto dura il percorso di transizione?
Non è possibile stabilire un tempo di durata del percorso di transizione, perché dipende da tante circostanze. Generalmente, il percorso psicologico varia caso per caso, in base alle esigenze della persona in transizione. Dopo la diagnosi di disforia di genere è possibile iniziare subito la terapia ormonale. A questo punto, è possibile anche iniziare subito l’iter legale in tribunale. La durata del processo in tribunale dipende da quello competente, ma è possibile indicare una media di 10 mesi per i processi seguiti da me. In questo caso, la scelta dell’avvocato può fare la differenza, perché mi è capitato di subentrare in processi già iniziati o di essere nominato per appellare precedenti sentenze che, per errori nella procedura, hanno avuto una durata anche di 2 o 3 anni.
In quale tribunale si svolge il processo?
La domanda va presentata al tribunale del luogo dove è residente la parte interessata. Per chi è iscritto all’AIRE, in quanto residente all’estero ma con documenti italiani, generalmente la domanda si presenta al tribunale del luogo dell’ultima residenza in Italia. Oppure, se la persona ha cittadinanza italiana ma non è mai stata residente in Italia, la domanda si può presentare nel luogo dove è stato trascritto l’atto di nascita. In questi casi particolari, la scelta del tribunale deve essere fatta con molta attenzione dall’avvocato, perché si rischia di ottenere una dichiarazione di incompetenza territoriale e di dover andare a presentare la domanda in un altro tribunale. Questo determinerebbe una perdita di tempo e soprattutto di denaro.
L’avvocato per il cambio sesso deve essere della stessa città di residenza della persona interessata?
Assolutamente no. Oggi il processo si svolte con modalità telematiche, quindi è possibile depositare il ricorso on line. Questo, per il cliente che vuole cambiare sessualità, non significa un aumento dei costi, ma una riduzione. In Italia siamo in pochi gli avvocati specializzati nei procedimenti di rettificazione del sesso e il processo telematico ci aiuta tantissimo per poter seguire le pratiche di persone residenti in ogni città in Italia o all’estero.
L’avvocato per cambio sessualità deve essere specializzato?
In Italia, ogni avvocato può fare processi civilistici, penalistici, ecc. Quindi non esiste una specializzazione formale. Per cui, qualsiasi avvocato potrebbe presentare una domanda di rettificazione del sesso. Ovviamente, è bene affidarsi a un avvocato specializzato nella rettificazione del sesso, perché saprà come fare risparmiare soldi e tempo al proprio cliente. Se un processo dura meno, costa meno. Se in un processo si può evitare una consulenza tecnica d’ufficio, costa meno. Se in un processo si riesce ad ottenere ragione già in primo grado, senza necessità di fare appello, costa meno. E in tutto questo, un ruolo importante è giocato dall’avvocato specializzato nel procedimento di rettificazione di attribuzione del sesso.
Quali sono i documenti richiesti?
Per presentare la domanda in tribunale sono in genere richiesti questi documenti:
- Relazione psicologica con diagnosi di disforia di genere
- Prescrizione endocrinologico con terapia ormonale
- Certificato di stato libero, per dimostrare che non si è sposati. Ma se si è sposati o separati o divorziati è necessario un certificato di stato di famiglia storico
Solo per stranieri o italiani residenti all’estero è necessario qualche altro documento.
Quali sono i motivi per cui il giudice potrebbe respingere una domanda?
Molti pensano che l’iter legale sia una semplice routine: si presenta la domanda in tribunale con l’assistenza di un avvocato e si ottiene una sentenza favorevole. Ma non è così. Il procedimento di rettificazione è, nella sostanza, un procedimento contenzioso, quindi bisogna convincere il giudice. La domanda potrebbe essere rigettata e perdere. I motivi per cui la domanda potrebbe essere respinta sono in genere legati a una valutazione di assenza della disforia di genere, a una scelta di cambiare sesso valutata come non definitiva o determinata, oppure alla presenza di altre diagnosi differenziali come psicosi, omosessualità non accertata, ecc.
Quali sono i motivi per cui il giudice potrebbe rivolgersi ad un CTU?
Il CTU è un consulente tecnico d’ufficio che potrebbe essere nominato dal giudice quando ritiene che il ricorso non sia ben argomentato oppure quando la relazione psicologica non ha chiarito e convinto sulla presenza della disforia di genere. Ma, negli ultimi anni, alcuni giudici nominano un CTU in ogni caso, mentre altri giudici lo nominano solo se la relazione psicologica non proviene da una struttura sanitaria pubblica. In ogni caso, la nomina del CTU non deve mai scoraggiare la parte interessata, perché la disforia di genere, se è presente, non potrà che essere diagnosticata anche dal consulente del giudice.
Cosa può fare la persona se gli viene respinta la domanda o non viene validata la diagnosi?
In questi casi è possibile fare appello e cioè ripetere il processo in secondo grado. Mi capita talvolta di essere contattato proprio da alcune persone che si erano affidate ad altri avvocati per il primo grado e poi chiedono la mia assistenza per il secondo grado.
Qual è la percentuale di successo nel processo di rettificazione del sesso?
Non conosco tutti i dati italiani, ma posso affermare che la percentuale di successo dipende molto dall’avvocato che segue la pratica. Come dicevo prima, ho seguito processi di secondo grado che potevano essere vinti già in primo grado se fossero state adottate alcune strategie processuali. La percentuale di successo dipende quindi da diversi fattori e i più importanti sono: diagnosi della disforia di genere della persona interessata e strategia processuale dell’avvocato.
Cosa si può fare per velocizzare la pratica di rettificazione del sesso?
Per quanto riguarda i primi 2 step dell’iter (psicologico ed endocrinologico), la pratica può essere velocizzata se si scelgono psicologi o endocrinologi privati. Perché quelli convenzionati con il sistema sanitario nazionale richiedono molto più tempo. Per quanto riguarda, invece, l’iter legale, l’unico modo per velocizzare la pratica è affidarsi a un avvocato specializzato.
Quali sono stati i cambiamenti giuridici recenti?
Il cambiamento più importante è in realtà giurisprudenziale ed è del 2015. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che per cambiare sesso non è più necessario l’intervento chirurgico. Per cui la parte interessata ha la piena facoltà di scegliere se eseguire l’operazione oppure no, in base alle proprie esigenze psicologiche o mediche.
Quali documenti possono o non possono essere sostituiti dopo la riassegnazione di genere?
La sentenza del tribunale autorizza alla rettificazione del nome e del sesso sull’atto di nascita, che è il primo documento anagrafico di ogni persona. Questo significa che, successivamente, è possibile cambiare tutti i documenti di matrice pubblica: carta di identità, patente, codice fiscale, passaporto. Mentre per i documenti privati è necessario rifare l’atto o il documento, come ad esempio rifare un contratto di affitto, di vendita, un’utenza telefonica, ecc. La parte interessata, comunque, ha diritto a cambiare il nome su tutti i documenti, sia pubblici sia privati.
Contatti e approfondimenti
Per una guida completa sul cambio sesso e contattare l’avvocato Gianluca Piemonte puoi visitare la pagina del suo sito https://studiopiemonte.com/cambio-sessualita/