Disforia di genere

La Disforia di genere o in precedenza chiamato disturbo dell’identità di genere è il malessere percepito da un individuo che non si riconosce nel genere assegnatogli alla nascita.
La Disforia di genere è indipendente dall’orientamento sessuale e non deve essere confusa con esso.
Gli uomini o le donne transessuali possono avere qualsiasi orientamento sessuale, possono essere eterosessuali, omosessuali o bisessuali.
L’identificazione con il sesso opposto e il conseguente rifiuto per il proprio genere può essere avvertito già nella preadolescenza.
Sono stati individuati due tipi di transessualismo: primario e secondario.

Transessualismo primario

Sono transessuali che per tutto l’arco del loro sviluppo sono asessuati, procedono verso la risoluzione chirurgica senza passare attraverso esperienze di eterosessualità e/o omosessualità. Dagli studi emerge che i transessuali che fanno parte di questo gruppo riferiscono un maggior grado di benessere e di soddisfazione postoperatoria.

Transessualismo secondario

Soggetti omosessuali e travestiti che muovono verso il transessualismo dopo essere passati attraverso fasi attive di travestitismo e/o omosessualità. In questo caso dagli studi emerge un’ambivalenza riferita rispetto alla modificazione radicale del proprio corpo; pertanto in questi casi è opportuno allungare la terapia e l’esperienza di Real Life.

La Real Life è una fase necessaria per poter avere l’approvazione, da parte del tribunale, per richiedere gli interventi chirurgici per la riassegnazione del sesso.

Durante la Real Life l’individuo si vestirà e si comporterà come le persone dell’altro sesso per un periodo di almeno un anno.

La diagnosi di Disforia di genere si divide in due fasi principali:

1. Fase post-adolescenziale: disagio manifesto e irrefrenabile che spinge la persona ad iniziare il percorso per cambiare il proprio genere biologico;
2. Fase di Real Time: inizio, durante il percorso con lo psicologo, delle modifiche ormonali, grazie all’assunzione di ormoni specifici e delle abitudini delle persone dell’altro sesso. L’individuo sperimenta la sua nuova identità anche in pubblico.

L’incidenza della Disforia di genere sulla popolazione ha una forte discrepanza tra maschi e femmine, anche se sembra in aumento nella popolazione femminile.
MtF 1: 24 000
FtM 1: 100 000

Legge 164 del 14 aprile 1982: prevede una durata di almeno due anni da parte della persona di voler sbarazzarsi delle caratteristiche sessuali primarie e secondarie; la persona che fa richiesta al tribunale deve avere raggiunto la pubertà; deve essere confermata da uno Psicologo e/o Psichiatra l’assenza di una diagnosi psichiatrica (ad esempio di Schizofrenia).
E’ molto importante inoltre la diagnosi differenziale, non devono esserci anormalità cromosomiche, endocrine ed enzimatiche.
Inoltre lo psicologo durante il percorso dovrà individuare i fattori predittivi del grado di benessere postoperatorio e la presenza o l’assenza di un disturbo psichiatrico; anche per questi motivi il giudice richiede una relazione redatta da uno psicologo per poter approvare l’iter.
Il trattamento ormonale deve durare almeno un anno, in quel periodo descritto in precedenza, nominato Real Life, in cui la persona transessuale si vestirà e si comporterà come le persone del sesso opposto.

La figura dello psicologo, quindi, diventa molto importante per affrontare, nel migliore dei modi, questa delicata fase di transizione, che la persona transessuale dovrà superare, per potersi finalmente sentire a suo agio nel proprio corpo.